giovedì, marzo 27, 2008

Panta Rei

Provate a guardare dai finestroni di in InterCity - no, non quelli delle cabine, alzatevi e fatevi largo tra le mangrovie di gambe, fate scivolare silenziosamente la porta scorrevole, ignora (si dico a Te) lo sguardo della signora che hai appena svegliato, Ti profonderai in scuse al ritorno, ora lei vuole dormire e Tu hai altro da fare... fermati al primo finestrone difronte a te, non perdere tempo inutilmente, e no, non ti sedere o sarebbe stato tutto inutile, just stop&stare, qualcheminuto in piedi non può farti male e hai un noiosissimo viaggio per riposarti o leggere il libro che fa capolino proprio dalla tua borsa ma ora guarda, non il tuo riflesso, guarda oltre, stopandstare...- una giornata soleggiata, e il riverbero del mare che si infrange sugli scogli sembra d'argento venato di spuma. Quasi la puoi sentire la salsedine e lo iodio che riscaldano i polmoni.Buio.E d'improvviso il Sole ti travolge e ti annega.Buio.Ma ora le pupille e l'iride sanno dello scherzo, sono preparate. E rimani abbacinato ancora, ma da cio' che scorgi. Ancora sole, mare, cielo, stralci di nuvole e scogli, e campanili arrampicati e alberi equilibristi.
Benvenuti sulla costiera ligure.


Frasco

2 commenti:

Anonimo ha detto...

BenTornato.
... leggerti è stato come guardare dai finestroni.

Frasco! ha detto...

Grazie :)

In effetti l'ho scritto (anche gli altri 2 scarabocchi sotto) mentre ero in treno per cui fresco fresco di immagini. Il treno ispira, e che Baricco mi perdoni!

Purtroppo leggere te e' stato girare la testa su qualcosa che e' passato.