lunedì, aprile 14, 2008

E sono il mare, che non si sporca, che lascia tutta l'immondizia sulla spiaggia tra i suoi granelli di vita vissuta che scivolano tra le mie dita, anche se stringo il pugno fino a farmi male. Quando riapro tutto e' passato. Volato via.
E sono il mare che si ammala di un male incurabile lontano dagli occhi, che si avvelena l'anima ma rimane trasparente al sole.

Non e' possibile, non ce la faccio.
Non e' possibile. Non posso crederci.
Non si puo' avere il mondo per se nel taschino, bisogna darlo, c-o-n-d-i-v-i-d-e-r-l-o.
E se Dio si accanisce contro di me, voglio almeno il perche'. Voglio sentirmelo dire in faccia che ho sbagliato tutto. Voglio leggere gameover.
Dimmi almeno se e' cosi'...ti prego.

Basta non Puoi continuare a mettere la mia vita nel frullatore, velocita' lenta, e studiare la nuova materia che ne viene fuori. Non ce la faccio a vedere ancora il passato che ritorna trasformato, geneticamente mutato ma sempre mio figlio, che tenta di pugnalarmi. Per quello basto io. Io che stringo frammenti di uno specchio e colpisco dritto al mio cuore e non so se il sangue e' delle mie mani.

Ho bisogno di chiudere, di non voltarmi per non diventare di sale.
Ma non ce la faccio. Non ce la faccio piu'
Non ce la faccio.
Non ce la faccio.
Non ce la faccio.
Non ce la faccio.
Non ce la faccio.
Non posso odiarLa, posso solo allontanarla. E non basta, che la risacca torna torna per ferirmi. Ti Odio...Maledetto...
E io che ho mangiato il fegato con due mani sporcandomi le labbra di bile.
Ho assaporato l'Amaro.
Per non cedere.
E ho ottenuto odio.
Ma perche'?
Perche' io?

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