mercoledì, agosto 15, 2007

Cerchi...

Non il verbo, intendo proprio i cerchi gemetrici, che poi sono quelli stessi della storia e quindi della vita.
Lottiamo contro un destino beffardo.
E' un illusione di poter cambiare il corso degli eventi.
Ciclicamente la vita li ripropone.
Ciclicamente facciamo le stesse scelte.
Ciclicamente gli stessi errori.
Ma se questo assunto fosse vero, resta da capire se si tratta di cerchi concentrici o traslati o meglio ancora se i cerchi si riducono verso un unico punto (che la cara vecchia Palombella direbbe cerchio anch'esso).
Sono cerchi che si toccano, si sfiorano eppure destinati a ripetersi.
[...]
No non e' questo il punto che avevo in mente stamattina ma proseguo.
[...]
Gli eventi sono sotanzialmente simili, e le scelte che ne derivano non possono che assecondarli.
La non scelta non esiste.
Ma allora perche' l'affanno?
Se viviamo in un futuro gia' passato, perche non possiamo essere felici?
Perche' non ne siamo coscienti.
La mente umana, che strumento: in grado di creare mondi di illusioni e di distruggerli allo stesso tempo.
Ma la domanda e': mi lascio travolgere da questo torrente o lotto contro i mulini a vento?

Vorrei poter mettere in standby il cervello, essere per un po' una protoscimmia e vedere com'e' la vita.
Si perche' se uno riesce ad essere felice in Cina da operaio parlando nient'altro che Italiano ( ????) allora forse qualche sbaglio l'ho fatto.

Conoscere il centro di istantanea rotazione di un corpo o sentire l'odeur de Les fleurs du mal non aiuta.

E' che il mondo e' troppo piccolo. Posso percorrerlo a piedi nudi e ancora ritrovare le stesse facce...
Il cerchio si chiude.

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