lunedì, dicembre 24, 2007

Caro Babbo Natale...

Caro Babbo Natale

Inizia cosi', come le letterine che scriveva una bambino tanti anni fa.
E seguiva una lista interminabile di giocattoli da fare invidia a Regno Dei Bimbi perchè sotto l'Albero quello che veramente voleva non si poteva mettere. Cosa?
Banalmente essere speciale, perche' era un ingranaggio fuori posto, perche' non si riconosceva in quello che lo circondava, perche' tutti i suoi desideri erano li' dove nessuno era ancora arrivato, dove Lui non era ancora arrivato.
E l'unica strada era il cielo, e se l'avete mai visto il cielo di Bari e' fantastico, veramente. Aperto e luminoso come pochi mentre si specchia vanesio nel mare.
Era li' con la testa, a cavallo di un aereo con la faccia spalmata su un finestrino per cercare di toccare quel soffice ammasso di zucchero filato.
Aeroporti come piazze e hostess per amiche.
Viaggiare per vivere.
Un po' come il papa'.

E mentre il mondo cambiava, crollavano i muri e l'URSS non c'era piu', la voglia diventava una sensazione, un'insofferezza ed era sempre li' con il naso-a-ventosa su di una finestra, d'oro o di frassino ma sempre con sbarre.

Poi ha sollevato lo sguardo su nuovi cieli, rimanendo abbagliato, come quando ci si riprende dal torpore pomeridiano guardando uno spiraglio di luce. I desideri di una vita si avveravano. Finalmente la vita era una sinfonia e le persone accordi dolcissimi.
Suonava anche abbastanza contento della sua musica...

Ma i desideri sono treni che non si fermano, tarli che avanzano nella nostra testa, deponendo uova che presto si schiuderanno nutrendosi dei nostri respiri.
Un attimo.
Questione di un attimo.
Un batter di ciglia e il cielo era di nuovo diverso e la musica, le note e gli accordi...
I vecchi spartiti solo nella testa.
Perche' tanto i tasti sono li', tanto il suono lo conosciamo, e' sempre quello e possiamo suonarlo ancora e ancora.

No.

Ora e' un uomo-bambino e sa, sa che i vecchi accordi sono persi per sempre, perche' suoneranno, ma in maniera diversa. L'orecchio non riesce piu' a riconoscere, sfumature certo, ma sono quelle che danno emozioni, non un'esecuzione di plastica, e il cuore non batte piu' il tempo di un valzer di Strauss.

Non so cosa mi aspetti domani perche' non so cosa desiderare e forse per questo ho un po' paura.

Ma allora perche' la lettera?
Perche' stanotte sognerete, avrete desideri.
Perche' voglio condividere quello che ho capito mentre aspetto un bagaglio o un altro.

I sogni devo rimanere tali perche' ci danno la forza di immaginare una realta' migliore e un pochetto di forza per migliorarla.
Ma se li realizzerete rimarrete soli a giocare con i vostri balocchi.
Vi auguro un Natale ricco, ma solo di persone alla vostra tavola,

Frasco

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