venerdì, settembre 30, 2011

Metafore

Illuminazione notturna guardando Scarface.

Il lavoro e' come andare a cagare. Voglio dire prendere un giornale, tenersi infomati, telefono confezioni di shampo, quello che volete e sedersi sulla tazza. Ora non sai mai cosa succedera' puoi intuirlo, dolori, avvisaglie e scorregge puzzolenti. Ma non sai con esattezza.
Ti siedi e ti concentri. Diciamo che ti dai massimo venti minuti mezzora. Dopo e' tempo perso, tempo che togli al cazzeggio puro.
E sei li pronto alla battaglia. Via. Puo' essere una cosa tranquilla se sei fortunato, fare il tuo lavoretto regolare, ogni giorno. Ci potresti regolare l'orologio sull'orario di inizio e fine. Ne piu' ne meno,
O potresti avere il salmone, quel mostro marino che e' quieto e poi d'improvviso si scatena. Sette camicie di sudore, ti sforzi e non sai se sta uscendo o se lo stai prendendo in culo. Poi quando non ce la fai piu' quando sai che sei crollato, che non ce la farai, raggiungi il nirvana ti rilassi e un secondo dopo la tempesta e' passata e ti rimane anche il tempo di ammirare la tua opera d'arte. Sono soddisfazioni queste.
Oppure hai l'urgenza, il problema che ti colpisce all'improvviso, alle 4 di notte per intolleranza al lattosio, che ti porta nei posti piu' impensati ( il bagno dell' ASDA??? ) e senti un sacco pieno di galline scatenarsi nella pancia, mille fuochi d'artificio che scoppiano tutti insieme, debilitante a livello fisico come correre mille maratone, problemi logistici sulla cartaigienica e il terrore che non finisca mai lasciandoti insonne la notte.E poi puf sparisce tutto lasciandoti pure felice di aver perso qualche kilo mentre ti guardi allo specchio.

La morale e' che non importa che lavoro tu faccia, sei comunque nella merda.

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